Premetto che vivo in provincia ma essendo quasi tutti i giorni a Firenze sento questa come la mia città.Pieraccioni cantava:
"Firenze l'è piccina
e vista da i' Piazzale
la pare una bambina
vestita a carnevale...
Firenze l'è un po' stretta
e 'un ci si può atterrare...
Peretola è un giochino
e non si può allargare...
Firenze spara i fochi
quando arriva San Giovanni...
noi si guardano e si dice
"l'eran meglio quegli altr'anni"...
Firenze 'un s'accontenta
e se gli chiudano i giardini...
la batte i piedi in terra
come fanno i bambini...
Firenze alle Cascine
gl'è tutta un puttanio...
ci son donne bellissime
le paiano i mi'zio...
Però fanno colore
e se ci sono 'un mi lamento...
d'altra parte tutti i posti
c'hanno un su' arredamento...
Firenze l'è piccina
e l'è anche casa mia...
ce l'ho sempre davanti
anche quando vado via...
Firenze non cambiare
che dopo non ci piaci...
rimani piccolina
noi ti si porta i baci...
festicciole il sabato alle tre
calde di sudore e di bignè...
via Gioberti all'angolo lassù
quei periti tecnici bijoux...
un inverno limpido imbiancò
per mezz'ora l'Arno si fermò...
ci guardava pallido passare
Amici Miei lo stavan pergirare..."
e vista da i' Piazzale
la pare una bambina
vestita a carnevale...
Firenze l'è un po' stretta
e 'un ci si può atterrare...
Peretola è un giochino
e non si può allargare...
Firenze spara i fochi
quando arriva San Giovanni...
noi si guardano e si dice
"l'eran meglio quegli altr'anni"...
Firenze 'un s'accontenta
e se gli chiudano i giardini...
la batte i piedi in terra
come fanno i bambini...
Firenze alle Cascine
gl'è tutta un puttanio...
ci son donne bellissime
le paiano i mi'zio...
Però fanno colore
e se ci sono 'un mi lamento...
d'altra parte tutti i posti
c'hanno un su' arredamento...
Firenze l'è piccina
e l'è anche casa mia...
ce l'ho sempre davanti
anche quando vado via...
Firenze non cambiare
che dopo non ci piaci...
rimani piccolina
noi ti si porta i baci...
festicciole il sabato alle tre
calde di sudore e di bignè...
via Gioberti all'angolo lassù
quei periti tecnici bijoux...
un inverno limpido imbiancò
per mezz'ora l'Arno si fermò...
ci guardava pallido passare
Amici Miei lo stavan pergirare..."
E aveva proprio ragione!Per onorarla ho preparato il dolce tipico fiorentino:la CROSTATA FIORENTINA.Io l'ho guarnita con la panna zuccherata...ma si può guarnire anche con lo crema pasticcera..a seconda del proprio gusto =)
INGREDIENTI:
- 2 uova
- 200 g di zucchero
- 200 g di farina 00
- 1 bicchiere di latte (io ho usato quello scremato)
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 bustina di vanillina
- scorza grattugiata di un limone
- scorza grattugiata di un arancia
- 1 pizzico di sale
- 8 cucchiai di olio di oliva
per la bagna:
- metà bicchiere di alchermes
- metà bicchiere di acqua
per la panna montata:
- 250 ml di panna fresca
- 2 cucchiai di zucchero a velo
PROCEDIMENTO:
Frullare con le fruste elettriche le uova,lo zucchero e l'olio.
Poi aggiungerci la farina e mescolare dall'alto verso il basso.
Sciogliere il lievito nel latte e poi aggiungere il tutto all'impasto.
Unire la scorza del limone e quella dell'arancio,un pizzico di sale e la vanillina.
Mettere il composto in una teglia imburrata e infarinata e infornare in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti.Sfornare e far raffreddare.
Tagliarla in due dischi
e bagnarla con la bagna(unire il liquore e l'acqua e mescolarli).
Montare la panna e poi aggiungerci lo zucchero a velo mescolando dall'alto verso il basso.
Con questa farcire la torta su un disco
e poi ricoprire con l'altro.Infine terminare,a piacere,con zucchero a velo.
(Il disegno del giglio l'ho fatto a mano...e sottolineo che non è proprio venuto uguale a quello vero)
Nessun commento:
Posta un commento